Il medium che è in noi. Tra noi ci sono molte persone che potrebbero essere considerate medium. Non parlo di medium nel senso classico, in cui uno spirito usa la voce o la mano di qualcuno per trasmettere un messaggio. Parlo, piuttosto, di coloro che viaggiano consapevolmente nel piano astrale, escono dal corpo e stabiliscono un contatto con entità di altre dimensioni.
Molti praticanti che fanno esperienze extracorporee non si rendono conto che, nel momento in cui viaggiano nel piano astrale e interagiscono con diverse entità, stanno agendo come medium. Questi praticanti, esplorando mondi oltre la realtà fisica, diventano veri e propri ponti tra i mondi, unendo il mondo spirituale a quello fisico su un livello più profondo di percezione.
Ora esploriamo cosa significa essere un medium, prendendo spunto dal libro di Allan Kardec, "Il Libro degli Spiriti", per capire perché questo concetto sia così importante per chi pratica sogni lucidi ed esperienze extracorporee.
Ma chi è davvero un medium secondo Kardec?
Allan Kardec, pedagogo e filosofo francese, fondatore dello spiritismo, sviluppò un sistema di comunicazione con gli spiriti attraverso i medium, esplorando la natura del mondo spirituale.
Nel "Libro degli Spiriti", egli lo descrive come una persona capace di entrare in contatto con gli spiriti, percepire i loro messaggi e trasmetterli nel mondo fisico. Tuttavia, questo contatto non si basa solo sulla capacità di ricevere informazioni, ma anche sull’abilità di discernere quali messaggi siano veri e quali no.
Medium fisico e medium astrale: somiglianze e differenze
Parliamo ora delle somiglianze e differenze tra il medium fisico e il medium astrale. Quando un medium sul piano fisico entra in contatto con gli spiriti, spesso permette loro di usare il proprio corpo — per esempio, la voce o la mano per scrivere.
Sul piano astrale, però, il mediumismo assume una natura diversa: qui, i praticanti non cedono il controllo del proprio corpo, ma interagiscono con entità a livello di coscienza e percezione, mantenendo piena indipendenza e consapevolezza.
Ricezione delle informazioni: verità e inganno
Sia sul piano fisico che astrale, il contatto con le entità può non essere sempre affidabile. Come sottolinea Kardec, il medium può ricevere sia informazioni accurate che false, e talvolta addirittura ricevere scherzi da spiriti inferiori, inclini all’inganno. Sul piano astrale, la situazione è simile: se un praticante esce dal corpo e stabilisce un contatto con un’entità, può ricevere informazioni di ogni tipo — da quelle profondamente vere a quelle volutamente distorte.
Kardec suggerisce che le entità possono "testare" l’atteggiamento del praticante, rispondendo ai suoi dubbi o ad un approccio superficiale. La pratica dimostra che se una persona si avvicina con rispetto e fiducia al mondo delle entità, aumentano le probabilità di ottenere informazioni di qualità e veritiere. Al contrario, se manifesta dubbi, paura o non crede nella realtà del contatto, allora le entità potrebbero semplicemente "giocare" con lui, offrendo informazioni distorte.
Vi è mai capitato che, quando vi avvicinate al contatto astrale con serietà e fiducia, le risposte siano sempre precise e veritiere? A me, per esempio, succede proprio così. Raccontate qualche esperienza in cui il vostro atteggiamento serio ha influenzato la precisione delle informazioni che avete ricevuto. È un fenomeno reale e tanti praticanti lo sperimentano; mi piacerebbe sapere come si manifesta per voi.
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