Recenti ricerche suggeriscono che l'esperienza extracorporea, o OBE, è un fenomeno valido che può essere collegato a stati alterati di coscienza e a cambiamenti nella funzione cerebrale. Una nuova scoperta è che le persone che hanno avuto l'esperienza extracorporea hanno spesso un orientamento visivo più ricettivo rispetto agli altri. Si riferisce a un cambiamento che avviene nella modalità in cui una persona percepisce e interagisce con l'ambiente circostante.
I ricercatori hanno anche scoperto che l'esperienza extracorporea può migliorare i sentimenti di connessione con il mondo circostante e di unione con gli altri.
Inoltre, uno studio recente sviluppa l'idea che l'esperienza extracorporea possa essere correlata a cambiamenti nei processi naturali della coscienza che esistono nel cervello umano anche nello stato abituale, non solo durante l'esperienza extracorporea.
Tali ricerche sono condotte da molti gruppi di ricerca in varie università e istituti di tutto il mondo e i risultati possono variare a seconda dei metodi di ricerca e degli obiettivi specifici dello studio. In generale, però, le ricerche più recenti suggeriscono innegabilmente che l'esperienza extracorporea è un fenomeno reale che merita di essere approfondito.
Uno degli studi più recenti sul tema delle esperienze extracorporee è stato condotto da un team di scienziati dell'Università di Leeds, nel Regno Unito. Questo studio ha utilizzato i dati di migliaia di persone che hanno descritto le loro esperienze extracorporee. I risultati di questo studio sono stati pubblicati nel rapporto "In Search of a Theoretical Framework for Near-Death Experiences", pubblicato su Frontiers in Human Neuroscience.
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